by Diddio
una domanda
una risposta
una traccia musicale
(che accompagna la risposta)
PUSH PLAY AND READ IT
Maggio 2020
Siamo tre ragazzi siciliani (classi ’89, ’90 e ’94) e abbiamo ideato Dubeast nel luglio del 2016.
Amici di lunga data, ci consideriamo come fratelli per la sintonia e per il rapporto che abbiamo costruito nel tempo. Sin da piccoli siamo stati appassionati di musica; ognuno di noi ha di certo delle influenze ma possiamo dire che siamo attratti dalle buone vibrazioni. Siamo cresciuti ascoltando musica di generi completamente diversi uno dall’altro: nel nostro repertorio mentale c’è l’hip hop, il rock, il punk di artisti come J Dilla, Dr Dre, Mos Def, Schoolboy Q, Joy Division, The Cure, The Clash e infiniti altri; oppure artisti italiani come i Reggae National Tickets, Alborosie, Caparezza, Bandabardò, Modena City Ramblers, Africa Unite, Verdena… La nostra musica è il risultato di tutti questi input che esce fuori in maniera naturale e automatica.
Rispondere alla domanda “perché vi siete avvicinati al mondo della musica?” non è così semplice. Potremmo dire che è stata la musica a sedurci, come insetti attratti dalla luce. Da adolescenti, oltre alla consueta procedura di imparare a suonare uno strumento e creare una piccola band, abbiamo iniziato con il produrre basi musicali reggae o hip hop, abbiamo scritto dei testi e ci siamo esibiti nelle nostre rispettive città: Ragusa e Messina. Questo ha creato l’occasione per farci connettere tra di noi. Nel periodo di studio universitario a Bologna, ci siamo incontrati e abbiamo stretto ancora di più il nostro rapporto. Qui è dove abbiamo scoperto la cultura reggae sound system che purtroppo nelle nostre zone d’origine era quasi assente. Sentirla dal vivo è stata un’emozione unica che non può essere spiegata a parole, si tratta di un qualcosa che si può comprendere solamente se viene vissuta. Da quel momento abbiamo iniziato a informarci, partecipando a tante altre sessioni musicali, sia indipendenti che di artisti affermati; abbiamo scoperto così la musica di Jah Shaka, King Tubby, Scientist e tanti altri.
Teniamo a precisare che Dubeast non è il nostro unico progetto, ognuno di noi è coinvolto in altri progetti paralleli che riguardano generi musicali differenti. Tuttavia una parte del nostro DNA suona in levare e quando Dubeast si riunisce ha bisogno di esprimersi tramite questo tipo di sonorità. Ci sentiamo molto vicini a questo genere musicale tranne dal punto di vista spirituale, nonostante sia un fattore fortemente legato alla reggae music. Per rimarcare la lontananza dalla spiritualità tipica di questo genere, abbiamo deciso di celare la nostra identità nel mondo virtuale dei social network dietro al simbolo del teschio. Da ciò nasce la nostra mascotte: uno scheletro per sottolineare il fatto che in fondo siamo tutti uguali e al contempo per lanciare implicitamente l’invito alla pura conoscenza fisica che può avvenire solo nella realtà.
Come dicevamo prima, la cultura sound system l’abbiamo conosciuta fuori dalle nostre rispettive città. Anche se in Sicilia questo tipo di cultura è molto presente, i sound system sono sempre di più e i festival come il Manuel Dub sono sempre più riconosciuti, in alcune città come Ragusa, Messina e Siracusa la cultura sound system è molto carente se non assente. La famiglia Dubeast comprende tantissime altre persone che contribuiscono con il loro aiuto e con le loro abilità. Nella fase iniziale della nostra carriera, infatti, abbiamo sperimentato la costruzione di un sound system chiamato Ambassador Culture e grazie a questo siamo riusciti a dar vita alle nostre session, localizzate soprattutto nel territorio ragusano.
Abbiamo tante produzioni in cantiere, tra cui un secondo EP previsto per l’estate 2020. Purtroppo la burocrazia, le varie spese e i progetti paralleli rallentano il nostro percorso. Malgrado questi inconvenienti, Dubeast è sempre in attività: il periodo invernale viene sfruttato per la produzione, mentre quello estivo per l’organizzazione di eventi. Tra i progetti paralleli vogliamo citarne uno in particolare molto importante per noi: si tratta di un progetto di documentarismo contro il traffico di esseri umani, iniziato in collaborazione con Proxima, una cooperativa sociale di Ragusa. Il progetto prende vita grazie al racconto di alcune vittime di tratta di origine nigeriana che per motivi di sicurezza non possono essere creditate o riprese in viso. Il lavoro di documentarismo sta continuando tramite interviste di esperti, persone coinvolte e viaggi di ricerca: il più rilevante è stato quello in Nigeria che hanno affrontato alcuni nostri collaboratori. Maggiori informazioni potete trovarle nei nostri canali social.