by Diddio
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Febbraio 2021
Tebel Crew , Italia e Giamaica
Siamo affezionati ai classici della reggae music in generale, su tutti artisti come Marley and The Wailers, Dennis Brown, Marcia Griffith, Burning Spear, Israel Vibration, Althea & Donna, The Gladiators, The Congos, Dawn Penn, Alton Ellis, Beres Hammond, tanto quanto alle grandi voci del soul come Sam Cooke, Otis Redding, Etta James, The Impressions, The Supremes, Wilson Pickett ed Aretha Franklin.
Tebel è un progetto che si sviluppa nel corso del 2018 tra Italia e Giamaica. Nato da un’idea di Jonny De Ambassador ed Abeng si afferma, coi vari brani composti e suonati, come realtà aperta a collaborazioni con differenti artisti locali ed internazionali. A oggi siamo alla nostra sesta produzione inedita ed in tutte abbiamo cooperato con diversi musicisti, grafici, fotografi, videoproduttori, etichette e altre individualità o realtà allargate appassionate come noi riguardo il reggae ed il suo bagaglio.
L’avvicinamento alla musica è stato un processo naturale e dall’ascolto si è voluto passare alla creazione intesa come veicolo di libera espressione.
Non uno di preciso ma gli svariati appuntamenti a suon di ska, rocksteady, roots, rub’a’dub e affini tenute al baretto del Leoncavallo o in Torchiera, in Italia, oppure ai Vinyl Sunday, in Giamaica, hanno contribuito a rafforzare la smodata passione che abbiamo per questa musica e per i mezzi, come i dischi e i sound-system, e le situazioni, come le dancehall e le yard, tramite cui viene diffusa.
Il reggae è vita, è un tutt’uno con essa da sempre, rispecchia come vogliamo esprimere i nostri pensieri, sentimenti e visioni.
È il movente ed il mezzo grazie a cui le idee prendono forma ed evolvono in veri e propri brani. Appena un’idea di musica o di testo ci convince il riferimento diretto a cui ci andiamo ad appoggiare è la musica giamaicana nelle sue varie forme. Cerchiamo di dare carattere ai brani con influenze tratte dal bagaglio musicale che poggia le sue radici in Africa, aprendoci poi anche ai suoni ed alle culture più disparate, che provengono dal mondo intero.
Questa è forse la domanda che può mettere in luce al meglio la forza e la peculiarità di Tebel. Il concetto che muove il progetto è infatti proprio questo, ossia come le influenze positive e negative del luogo dove abita chi viene coinvolto nell’esperienza di Tebel possano essere fonte di creazione musicale. Dunque un modo per esaltare le differenze di ogni individualità, in base alla sua provenienza ed esperienza personale ma allo stesso modo assottigliare per farle suonare ad un unico ritmo collettivo che ci piace vedere come “I and I” oppure “I-ration”. In partenza Jonny ed Abeng hanno sentito molto, da un lato il contrasto tra il legame con i luoghi di appartenenza e dall’altro la volontà di emanciparsi da essi, come motore di pensieri e sensazioni che necessitavano di essere trasformati in musica.
Ci piacerebbe molto crescere e portare la nostra esigenza di espressione ad essere condivisa con chi ha reciproca volontà e passione.Abbiamo in cantiere diverse nuove produzioni, alcune che vedranno la luce nei prossimi mesi e che andranno a toccare diversi ambiti di influenza musicale oltre il reggae, sempre mosse dal principio di base di proporre musica inedita e concepita da artisti provenienti da diverse zone del pianeta.
Certamente riteniamo che la musica non può essere fine a stessa o un elemento di sottofondo e per questo va’ riconnessa con il più grande ambito da cui proviene, quello dell’arte e della cultura. Siamo legati, anche se non con un’esperienza così consolidata, a diverse forme di manifestazione artistica e culturale, tra tutte ci sentiamo di citare cinema e poesia. Un altro aspetto che riteniamo parte delle nostre vite è l’attenzione verso il pianeta che abitiamo e l’intrinseca vitalità della natura che spesso tendiamo a non rispettare, deprecandola, ignorandola e infliggendo così, senza nemmeno accorgerci, del male a noi stessi che altro non siamo se non sue creature. La nostra ultima passione, ma non per importanza, che vorremmo citare è la ricerca dell’emancipazione da abitudini e conformismi indotti, false forme di appartenenza e pseudoculture che più che unire omologano. Teniamo molto all’unicità dell’individuo e della sua crescita attraverso la propria affermazione attraverso esperienze di collaborazione orizzontale e convivenza collettiva.